lunes, 24 de febrero de 2014

LA POSTERIDAD DE LOS LANZA DI SICILIA

Si conclude il viaggo di Patria Montisferrati alla scoperta della cultura espressa dai discendenti della nobile famiglia

 
                                         14 Settembre 2011 – CASALE MONFERRATO
Un’altra storia dei marchesi di Saluzzo, dovuta a Carlo Saluzzo di Paesana, si è conservata solo in codice manoscritto del Seicento.
Ancora una Saluzzo, però, si illustra nella fase moderna: Diodata Saluzzo Roero (1774-1840), fiera poetessa di formazione classica e gusto romanticheggiante, autrice altresì di novelle e di opere teatrali  Benedetto Croce, in un suo saggio del 1927, la ha definita la «Sibilla alpina». La sua prima edizione di Versi esce a Torino nel 1796, l’edizione principe in 4 volumi negli anni 1816 e 1817. Il poema Ippazia ovvero delle filosofie è del 1827. Una raccolta di Novelle è pubblicata a Milano nel 1830. La composizione di tragedie si scagliona durante l’intero corso della vita attiva di questa autrice dalla
caratteristica personalità. Meritano un cenno a parte, sempre nell’ambito dell’arco temporale degli ultimi secoli, i posteri siciliani degli Aleramici, ossia i Lancia e Lanza di Sicilia. Gli scrittori non scarseggiano davvero in questa propaggine illustre della storica famiglia. Di Blasco Lancia o Lanza, barone della Trabia e insigne giurista (1466-1535), esistono alcuni scritti tecnico-giuridici oggi, ovviamente, datati.
  • Lorenzo Lanza, conte seicentesco di Mussomeli, studioso, scrittore e poeta, si interessa in particolare di tradizioni popolari e pubblica nel 1662 a Palermo un volume di Canzunisiciliane.
  • Federico Lancia, duca di Brolo, pubblica nel 1879 a Palermo in veste anonima un Dei Lancia di Brolo, volume di notevole interesse storico anche con riferimento alle prime generazioni aleramiche subalpine. Sempre nell’Ottocento, don Salvatore Lanza e Branciforte, sacerdote, manda a stampa numerosi opuscoli, dissertazioni,commemorazioni e una guida turistica.
  • Pietro Lanza Branciforte, principe di Scordia (1807-1855), direttore della sezione Lettere e Arti dell’Accademia di scienze, lettere e arti di Palermo, ha svolto un ruolo politico di primo piano nei moti rivoluzionari del ’48, quindi è vissuto esule a Genova e in Francia.
  •  Pietro Lanza, dei principi di Scalea (1863-1938), politico, parlamentare, più volte ministro, ha pubblicato vari volumi di diverso argomento tra cui spicca un Donne e gioielli in Sicilia del 1892, ristampato anastaticamente ancora nel 1971 dall’editore Forni di Sala Bolognese.
  • Lanza del Vasto (1901-1981). Nipotino naturale del principe Giuseppe Lanza Branciforte di Trabia (1833-1868), questo personaggio è nato in Puglia ed è cresciuto a Parigi. Laureatosi poi in filosofia a Pisa.
  • Luigi Lanza Branciforte, principe di Trabia, (1812/1892), Colonnello del Regno d'Italia.
  • Cipriano Lanza Branciforte, principe di Trabia, Commerciante del Regio Governo d'Italia in Argentina negli anni 1874-1889 e 1914-1938, primo Capo dei Lanza di Trabia di Argentina.
  • Maria Elcira Lanza Branciforte di Costa, principessa di Trabia, educazionista in Argentina.
  • Nelly Haydee Costa Lanza di Guerrera, principessa di Trabia, educazionista in Argentina.
  • Daniel Humberto Guerrera Costa, principe di Trabia, Osteopata, attuale Capo dei Lanza di Trabia di Argentina.